IL DESIDERIO DI VIAGGIARE HA (QUASI) RAGGIUNTO I LIVELLI PRE-PANDEMIA
I risultati di un recente sondaggio condotto da IPK International mostrano un rinnovato aumento delle intenzioni di viaggio.
L’80% degli intervistati in tutto il mondo sta pianificando di viaggiare di nuovo nei prossimi 12 mesi.
Le intenzioni di viaggiare all’estero degli europei ora sono quasi il 90% del livello pre-Corona, mentre gli americani sono circa il 70% e gli asiatici oltre il 60%.
Dall’inizio dell’anno le intenzioni per i “viaggi vacanza” sono aumentate costantemente a livello mondiale.
Per le vacanze “a contatto con la natura” e “sole e mare” l’interesse dimostrato dagli intervistati rimane al di sopra del livello pre- Corona.
Al contrario, i piani di viaggio per visitare amici e parenti all’estero sono diminuiti del 30%.
I viaggi di lavoro all’estero, invece, sono stabili al 21% dall’inizio dell’anno.
Con la disponibilità dei vaccini e le misure di sicurezza, l’interesse per i viaggi internazionali è aumentato notevolmente con una forte tendenza al rialzo.
A livello globale, il gruppo target di viaggiatori all’estero è già vaccinato o guarito in misura elevata (90%).
Tuttavia risulta ancora preoccupazione per il tasso di infezione.
Alla domanda “Destinazione con basso tasso di infezione o Prezzo di viaggio favorevole?” la stragrande maggioranza dei viaggiatori internazionali opterebbe per una destinazione con un basso tasso di infezione.
La survey effettuata da IPK International dimostra che, nonostante le persone siano desiderose di viaggiare, farlo rimane ancora difficile.
Quasi il 90% di coloro che recentemente ha fatto viaggi internazionali afferma che la pianificazione di viaggio era spesso difficile e complicata.
Dal sondaggio risulta che il problema principale non è che i viaggiatori non accettino misure pertinenti, ma le informazioni poco chiare o mutevoli combinate con una scarsa comunicazione da parte delle destinazioni.
Supponendo un alto tasso di vaccinazione tra i viaggiatori internazionali insieme alla volontà di accettare ragionevoli misure di viaggio legate al Covid e una efficiente comunicazione da parte delle destinazioni, un recupero globale a livello internazionale sarebbe possibile già dal prossimo anno, almeno dal lato della domanda.